
Conrad Murray, il medico accusato di aver provocato la morte di Michael Jackson, chiese aiuto alla guardia del corpo del cantante per rimuovere delle fiale vicino al suo letto, una delle quali conteneva "una sostanza bianco latte". A testimoniare nel processo mediatico al Dottor Morte e' stato giovedì la sua guardia del corpo Alberto Alvarez che ha raccontato le ultime ore del cantante gia' agonizzante.
"Murray mi ha dato una manciata di fiale e mi ha detto - ha raccontato l'uomo davanti all Corte di Los Angeles - di metterle dentro una borsa". Murray gli chiese anche di rimuovere la soluzione salina e metterla in un'altra borsa.
"Mentre la spostava ho notato che dentro c'era una bottiglia con una sostanza bianco latte" ha aggiunto Alvarez facendo capire al procuratore David Walgren che probabilmente si trattava di Propofol.
Intanto mercoledì nella seconda giornata del processo al medico di Michael Jackson altri 'choc' erano stati riservati all'aula gia' provata dalle terribili foto verita' di Jackson agonizzante e dall'audio della sua irriconoscibili voce.
Il capo della sicurezza della pop star, Faheem Muhammed, ha infatti rievocato la scena di due dei tre figlioletti di Jackson che hanno assistito all'agonia del padre e ai tentativi di Murray, di rianimarlo.
All'epoca Prince Michael e Paris avevano rispettivamente 12 e 11 anni; entrambi, ha raccontato il capo della sicurezza, si trovavano sulla soglia della camera mentre il papa' era adagiato sul pavimento, circondato da bombole d'ossigeno, con gli occhi aperti e la bocca socchiusa.
"Paris era a terra, in lacrime" mentre Prince era in piedi, "fortemente scioccato" e "piangeva sommessamente". "Mi resi conto che erano in uno stato di panico", ha rivelato Muhammed alla corte. Per questo il capo della sicurezza si avvicino' ai due ragazzi: "gli parlai per un momento, poi chiamai la baby sitter e scendemmo giu'. Li portai in un altro posto".
Il medico del cantante, ha anche ricordato Muhammed, "sembrava molto nervoso, sudava e cercava di praticargli la rianimazione cardio-polmonare". Alla domanda se la pop-star sembrasse morto, il capo della sicurezza ha risposto "si'".
Fonte http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=156915
Ancora tante incertezze sulla morte di Michael Jackson, ma come accadde per i noti personaggi come Jim Morrison e altri, si crede ancora che il cantante sia vivo.
Sulla morte di Michael è stato scritto anche un libro, intitolato appunto “Michael Jackson – Una morte poco chiara”, di Mirjana Kovacic, pubblicato da Lulu.
L'autrice, in questo suo libro, racconta le stranezze e le incongruenze che si sono susseguite dal giorno della scomparsa del re del pop.
Tanti credono che Michael Jackson sia ancora vivo e, le notizie raccolte in questo libro, riescono a suscitare qualche interrogativo in merito ad una possibile esistenza di un'altra verità ancora oggi nascosta.
"Murray mi ha dato una manciata di fiale e mi ha detto - ha raccontato l'uomo davanti all Corte di Los Angeles - di metterle dentro una borsa". Murray gli chiese anche di rimuovere la soluzione salina e metterla in un'altra borsa.
"Mentre la spostava ho notato che dentro c'era una bottiglia con una sostanza bianco latte" ha aggiunto Alvarez facendo capire al procuratore David Walgren che probabilmente si trattava di Propofol.
Intanto mercoledì nella seconda giornata del processo al medico di Michael Jackson altri 'choc' erano stati riservati all'aula gia' provata dalle terribili foto verita' di Jackson agonizzante e dall'audio della sua irriconoscibili voce.
Il capo della sicurezza della pop star, Faheem Muhammed, ha infatti rievocato la scena di due dei tre figlioletti di Jackson che hanno assistito all'agonia del padre e ai tentativi di Murray, di rianimarlo.
All'epoca Prince Michael e Paris avevano rispettivamente 12 e 11 anni; entrambi, ha raccontato il capo della sicurezza, si trovavano sulla soglia della camera mentre il papa' era adagiato sul pavimento, circondato da bombole d'ossigeno, con gli occhi aperti e la bocca socchiusa.
"Paris era a terra, in lacrime" mentre Prince era in piedi, "fortemente scioccato" e "piangeva sommessamente". "Mi resi conto che erano in uno stato di panico", ha rivelato Muhammed alla corte. Per questo il capo della sicurezza si avvicino' ai due ragazzi: "gli parlai per un momento, poi chiamai la baby sitter e scendemmo giu'. Li portai in un altro posto".
Il medico del cantante, ha anche ricordato Muhammed, "sembrava molto nervoso, sudava e cercava di praticargli la rianimazione cardio-polmonare". Alla domanda se la pop-star sembrasse morto, il capo della sicurezza ha risposto "si'".
Fonte http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=156915
Ancora tante incertezze sulla morte di Michael Jackson, ma come accadde per i noti personaggi come Jim Morrison e altri, si crede ancora che il cantante sia vivo.
Sulla morte di Michael è stato scritto anche un libro, intitolato appunto “Michael Jackson – Una morte poco chiara”, di Mirjana Kovacic, pubblicato da Lulu.
L'autrice, in questo suo libro, racconta le stranezze e le incongruenze che si sono susseguite dal giorno della scomparsa del re del pop.
Tanti credono che Michael Jackson sia ancora vivo e, le notizie raccolte in questo libro, riescono a suscitare qualche interrogativo in merito ad una possibile esistenza di un'altra verità ancora oggi nascosta.
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